La concorrenza sleale deve essere individuata con un tipo di investigazione svolta ad acquisire quegli elementi che sono lesivi del patto di non concorrenza formalizzato, secondo le norme vigenti, tra due aziende ed in un mercato globalizzato si annidano le insidie della contraffazione e della concorrenza sleale.
Di solito questi fenomeni sono la conseguenza di divulgazione di dati riservati dall’interno dell’azienda che siano soci o dipendenti, in altri casi è proprio l’azienda concorrente che attua politiche denigratorie o diffamatorie.
Le norme del codice civile che qualificano la concorrenza sleale si possono evidenziare in:
– Atti idonei a creare confusione con l’attività di un concorrente ex art. 2598, c.c.
– Atti tendenti ad influire scorrettamente sulle scelte del pubblico, incidendo negativamente sulla altrui immagine e positivamente sulla propria ex art. 2598 n. 2, c.c.
– Tutti gli atti di concorrenza diversi dai precedenti compiuti con modalità non conformi alla correttezza professionale art. 2598 n. 3, c.c.
Quando gli atti di concorrenza sono compiuti con dolo o con colpa, l’autore degli stessi è tenuto al risarcimento dei danni e può essere pubblicata la sentenza ex art. 2600, c.c.
Con la legge 17 maggio 1991 n. 157, è stato introdotto nel nostro ordinamento il divieto di sfruttamento in Borsa di informazioni riservate, in attuazione alla direttiva CEE n. 89/592 del 13 novembre 1989
L’indagine investigativa è finalizzata a rivelare gli autori e le dinamiche attuate su insider trading per compiere il dolo.
L’agenzia investigativa AR investigazioni su incarico dell’azienda effettua un accurato monitoraggio dei mercati e accerta se vi sia una effettiva violazione della concorrenza e, nel caso di violazione, acquisisce le prove da produrre in sede legale.
Per informazioni e consulenze:
AR investigazioni Via D’Azeglio 29 Pisa tel. 335.84.00.592